Proprio l’altro giorno riflettevo sul mio rapporto con il motocross. Come tanti sbarbatelli per un breve periodo ho sognato di farne un lavoro, ma già conclusa la prima gara ho capito che non lo sarebbe diventato mai. Tutto sommato nel ruolo di amatore che ricopro assieme a tanti di voi, posso riconoscere alcuni aspetti che proprio non mi fanno rimpiangere di aver sfondato.

Ad esempio, non essendo un Pro

  1. Posso dire che una moto fa schifo senza rischiare che il team mi lasci a piedi.
  2. Dopo una prestazione sotto tono posso tranquillamente dire “mi sono svegliato 2 ore fa con un trans nel letto, è già un miracolo che sia in moto” senza dovermi giustificare dando la colpa alle forcelle inchiodate o alla frizione che slitta.
  3. Posso scegliere come vestirmi anziché indossare completi imbarazzanti spacciandoli per roba figa.
  4. Non devo avere l’ansia di trovare sponsor per l’anno successivo.
  5. Ogni volta che vado in pista non arriva il tamarro coi denti storti e i tatuaggi tribali a farfugliarmi:”oh te la fai una foto con mio figlio?”
  6. Non devo far credere ai miei fan che il mondo del motocross sia un mondo limpido, pieno di ideali ed economicamente sano.
  7. Se capisco che il meccanico mi sta inculando posso liquidarlo e sceglierne un altro perchè non sono vincolato da contratto.
  8. Quando propongo alla mia ragazza “amore questo weekend giriamo sulla sabbia?” potrei anche riferirmi al mare.
  9. Se qualcuno mi fa una domanda posso rispondere senza pensare se le mie parole potrebbero offendere qualche sponsor.
  10. Non ho nessuno che mi frantuma i maroni con “lascia quella braciola, oggi devi mangiare carboidrati”.

Va beh, diciamoci la verità: essere top rider rimane la cosa più figa del mondo.