Il motocross di oggi ha ritmi crudeli, non ti da il tempo di affezionarti ai suoi protagonisti. Di Tony Cairoli o Jeffrey Herlings, piloti di cui si parla e si parlerà per lungo tempo, ne nascono davvero pochi. Questo pensiero è per tutti gli altri, atleti di livello altissimo, nel ruolo di comparse del “motocross show“.
Pensiamo alla vita di un buon pilota:
- sale in moto appena mamma lo sforna,
- una vita di sacrifici nell’anonimato fino ai campionati che contano,
- a 17 anni per avere un futuro al top deve vincere un mondiale MX2,
- a 25 se non si è già giocato la carriera per un infortunio è un eroe,
- a 27 anni, in generale è fase calante; (e quindi dimenticato)
- a 30 anni… ma chi ci arriva ormai?!
E poi? Ti ritrovi a 25 anni, 30 per i migliori, a guardarti indietro e rivedi la tua vita totalmente dedicata al motocross. Capisci troppo tardi l’importanza di cose che i pilotini adolescenti di oggi si sognano nella loro routine fatta di dieta sana-letto presto-allenamento-gare-stop. Il carisma non si vede più, le interviste sono sono ridotte a comunicati stampa concordati col team ed elenchi di sponsor ripetuti a memoria. Sia chiaro, dedicare la vita ad uno sport è una scelta nobile, la critica non è contro chi sceglie questa strada, solo una riflessione su un sistema che macina nomi a gran velocità.
Tornando ai ritmi della vita da top rider pensiamo alle stagioni, sono sempre più fitte di impegni, trasferte e sempre sotto pressione. Non c’è da stupirsi se chi ha già vinto qualcosa a 24-25 non trova più gli stimoli per continuare. (Vi viene in mente qualche esempio?)
Altro fattore importante sono gli infortuni. Hanno sempre fatto parte del nostro sport, sono da sempre decisivi per una carriera, ma sicuramente alle velocità e sulle piste attuali i piloti sono più a rischio. Proprio l’infortunio è un momento che ci fa capire come sia il mondo dello show business del MX.
Cosa succede quando ti fai male? Il video del crash fa il giro del mondo, per qualche giorno i media fanno a gara per aggiornare i fan sulle tue condizioni prima degli altri e poi…. ti dimenticano.
E non siamo di certo noi scapestrati a sostenerlo. Il principe della MX2 Jeffrey Herlings ad esempio, ha sofferto per questo trattamento, dichiarandolo pubblicamente, dopo la rottura del femore la scorsa stagione.
La star del FMX Brian Deegan anni fa ha perfino denunciato il suo esser “lasciato solo” in un dvd che racchiude nel titolo la situazione del pilota ai giorni nostri: Disposable Hero aka Eroe usa e getta.
2015.04.30 @ 1:34pm
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