Buongiorno a tutti gli amici ma soprattutto a tutte le amiche di whipriders.com, quello che segue è un resoconto del mio battesimo del fuoco nel mondo della motocross: ci saranno parecchie cose molto note ai fans di questa disciplina (per esempio che la morosa di Tony Cairoli è una gran prugna) quindi, se notizie di questo tipo vi escono da occhi e orecchie non vi resta che inforcare la vostra due ruote e andare a farvi un giro (o, se preferite, un ‘braaap’), dato che dopo questa giornata nessun rider degno di questo nome potrà mai dirmi “non esco perché piove” (o nevica o c’è un’apocalisse zombie).
Il tutto è avvenuto nella ridente località di Ottobiano (PV), nella ridente Lomellina, nella ridente Lombardia.
Terra di caccia e agricoltura fin dall’antichità, la Lomellina è famosa nel mondo per la produzione di riso e di nebbia.
In dubbio fino all’ultimo momento, mi sono convinto a presenziare alla giornata di gare solo quando il mio dantesco Virgilio mi ha aggiornato sulla situazione meteo con un perentorio “nevica”; sicuro della sua esperienza e conoscenza in merito non avrei avuto migliore occasione per capire come fa un’orda di persone a stare sei ore al freddo e alla pioggia in 10 cm di fango a guardare la corsa.
Partendo dal presupposto che è il cuore a muovere questi tifosi il mio studio è finalizzato esclusivamente al come e non al perché. Contando che poi l’evento si è svolto l’indomani di S. Valentino, si è impadronita di me una certa empatia che mi ha avvicinato a questi piloti, che passano il giorno degli innamorati soli con la loro quattro tempi a fare le prove libere e mangiano un piatto di pasta fredda in piedi (con la differenza che io ero davanti al pc e la mia aglio e olio era calda).
Il mio primo passo del viaggio nell’Inferno (sono stato un metallaro quindi l’Inferno è una cosa buona) del motocross è stata una tappa alla Decathlon di San Martino dove è stata fatta incetta di fantastici stivali di gomma con interno in pelo estraibile al modico prezzo di 9,90€: acquisto puntuale e utilissimo, entrato già nella top 5 dei migliori acquisti 2015.
Mi capita spesso di andare a snowboardare con condizioni di tempo penose, cosa che mi fa sentire vicino ai motocrossisti: inoltre quando snowboardo la tavola è una spada e la montagna un drago, di ghiaccio, chiaro, no!?
Per i motocrossisti deve essere una cosa simile ma con un drago di terra. Una cosa così insomma: lasciare tutto e partire per una due giorni di sport, che piova o tiri vento. Andare a lasciare sangue, sudore e lacrime sulla terra come sulla neve: questo mi fa sentire vicino ai ragazzi.
Non ho capito se mi piace di più guardare la gara in tele o dal vivo, immagino ci siano pro e contro.
Comunque ci sono molte più seguaci donne di quanto avrei mai immaginato.
L’ultima annotazione di questa esperienza vorrei farla come le pagelle di Giorgio Terruzzi nella formula 1:
Voto 10 a questo ragazzo che con la sua motosega senza lama enfatizza a sgasate la consegna dei premi.
2015.02.19 @ 3:07pm
By Dag
RELATED ARTICLES