Lasciamo per un attimo la questione inserimento in curva, velocità di percorrenza ecc. e pensiamo al Red Bull Straight Rhythm, ovvero quasi un km di inferno da fare tutto in apnea.
Hai presente le serie ritmiche delle nostre pistarelle dove trovi 3 o 4 salti in fila con qualche gobbetta e speri ogni giro di uscirne vivo concentrandoti sul non fare lungo/corto e scegliere la marcia giusta? Ecco sta roba è più o meno 100 volte più tosta.
I salti sono big, la serie di table top lunghissima, doppi e tripli come se piovessero, waves lontanissime e whoops più incazzate di mia madre la prima volta che sono tornato a casa sbronzo. Insomma una figata totale.
In più i rider presenti erano di quelli leggendari e due cose che non dimenticheremo sono:
1. James Bubba Stewart che ha praticamente sostituito il comando del gas con un bottone on/off. Anzi, solo on.
2. Travis Pastrana che non può non aver legato le mani al manubrio del suo 500 bestiale per riuscire a domarlo, (sulle whoops andava a 200 km/h circa) e il suo backflip in scioltezza sul finale? Ho preso a testate la mia ragazza per l’euforia che mi ha causato quel gesto.
Qui trovate i tabelloni finali
Eccovi qualche foto atomica (credits: Red Bull):
2014.10.06 @ 2:11pm
By Pappo
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